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Posts Tagged ‘Libia’

Libia, fase 2.


23:33 08 APR 2011
(AGI) – Roma, 8 apr. – Di fronte alle richieste della Nato di passare ad una ‘fase 2′ in Libia, vista la situazione di stallo, anche il nostro Paese potrebbe prevedere sia la messa a disposizione di mezzi che di uomini.
E’ quanto riferiscono fonti ministeriali, in base all’appello rivolto dal Segretario Generale della Nato, Rasmussen ai Paesi dell’Alleanza.
Naturalmente, si spiega, l’Italia agirebbe sempre sotto il ‘cappello’ multilaterale, tenendo come punto di riferimento la risoluzione Onu. L’azione chiesta agli Alleati va sempre nell’ottica della protezione dei civili e dei ribelli.
Qualora arrivasse la richiesta ufficiale da parte della Nato – mercoledi’ e giovedi’ a Berlino e’ previsto un summit ministeriale – non si esclude che il governo possa tornare a consultarsi per decidere la linea da tenere. Bisognera’ capire innanzitutto l’atteggiamento della Lega che gia’ in un primo momento aveva espresso le proprie perplessita’ alla partecipazione di un intervento in Libia. Nell’eventualita’ di una richiesta ufficiale da parte della Nato sembrerebbe escluso per il momento un nuovo ‘passaggio’ in Parlamento, possibile invece una nuova convocazione della cabina di regia a Palazzo Chigi.
Importante sara’ l’incontro che il ministro Frattini avra’ martedi’ a Roma con il Capo libico del Consiglio Nazionale di transizione, Jalil. E’ gia’ il secondo incontro che il responsabile della Farnesina ha con i ribelli. Il ministro ha infatti incontrato Al Isawi, membro nazionale del Consiglio di transizione, con il quale non ha escluso come ‘extrema ratio’ la fornitura di armi ai ribelli. Il fatto che anche la Germania abbia cambiato atteggiamento dicendosi pronta ad inviare uomini in Libia, dimostra il passaggio del conflitto in Libia ad una fase piu’ operativa. Dopo Berlino anche Roma, spiegano le stesse fonti, sta valutando il da farsi.
www.agi.it

E questo è solo l’inizio!

Immigrati, accordo con la Tunisia

Il ministro dell’Interno Roberto Maroni ha firmato oggi a Tunisi un accordo con la Tunisia in materia di immigrazione, al termine di un negoziato durato diverse ore.

Oggi è intanto ripresa l’ondata di sbarchi a Lampedusa (Agrigento) dove dalle 20 di ieri sera e fino a stamani sono 917 i migranti approdati e ospitati nel Cspa e nella ex base militare Loran. Il numero complessivo degli extracomunitari presenti nell’isola è di circa 1.500. Sette gli sbarchi che si sono susseguiti in 12 ore: ieri sera sul primo barcone ne sono arrivati 99; 67 e 52 nei due episodi successivi.

Stamane alle 5, nel primo arrivo della giornata, sono giunti 400 profughi (tra cui 37 donne e 8 bambini) provenienti dalla Libia. Stessa provenienza per un’altra barca, che ha portato a Lampedusa 34 persone, tra le quali 2 donne. Infine, due «carrette» sono arrivate dalla Tunisia, con 77 e 188 extracomunitari.

Intanto sono arrivati ieri sera, intorno alle 22,30, i primi 300 migranti portati in Toscana da Lampedusa, a bordo della nave “La Superba”. La loro gioia quando, del porto di Livorno, sono stati prelevati in pullman, e’ stata incontenibile. Tra canti e cori, bandiere tunisine e gesti di esultanza dai finestrini, i 300 hanno posto fine ad un viaggio estenuante.
www.lastampa.it

Le verità nascoste.

Vi segnalo un intervista trovata su Youtube dal Sodale Massimo Valeriano Frisari Augusto. A voi i commenti.

L’Aquila Romana, cerca di porre rimedi attorno al suo nido!

Certo che sono un po di secoli che l’Italia sbaglia tempi e modi durante i conflitti (le guerre) in cui è coinvolta. La sua potenza economica, in realtà non corrisponde a quella politico/militare e questo gli alleati lo sanno bene. Non che l’Italia non abbia i mezzi (militari) e l’organizzazione, ma il quartetto dei Barbari , USA, Francia, Inghilterra e Germania, è cosciente che la presenza del Vaticano e una classe politica mai pronta ad unirsi in caso di emergenze Internazionali, immobilizzano Roma, lasciandola isolata e non credibile  . Lo sgambetto che è stato teso all’Italia, dai suoi stessi alleati, con la crisi Libica e l’arroganza di Sarkozy,  è la conseguenza di questa mancanza di rispetto che loro hanno, nei confronti di ROMA e questo, non doveva essere permesso. Noi siamo il Mediterraneo, il Mare Nostrum, gli altri ci passano! e non si doveva permettere a Sarkozy e compagni di bombardare un paese difronte alle nostre coste, con cui tra l’altro, giusto o sbagliato, c’era un accordo di mutua assistenza.  l’Italia è il primo Partner commerciale della Libia. La voce bisognava alzarla subito, fermando l’arroganza di Sarkozy sul nascere, con una dura protesta e con la minaccia di ritirare il proprio ambasciatore da Parigi: no, aprendo le porte delle basi militari…

Adesso si corre ai ripari, anche perchè Obama, prossimo alle elezioni, non volendo restare impantanato in un ennesima guerra infinita, ha sospeso le azioni militari  lasciandole agli alleati. La Nato però, di per se è l’America, un alleanza strategica per gestire al meglio l’Europa, quindi a l’Italia qualsiasi ruolo militare venga dato in quest’ambito, non è mai realmente libera di gestirlo al meglio e il comando della flotta è una ridicolo contentino che militarmente non ha alcun valore: non si fermano i contrabbandieri di armi con una portaerei!  Nel frattempo la Francia, ha aperto un altro fronte, nel suo giardino personale, La Costa d’Avorio, ex Colonia da cui in realtà i Galli, dopo averla spremuta per bene, mai l’hanno abbandonata, muovendo i fili di qua e di la e gestendo in realtà la politica e le sorti del paese, armando gli uni o gli altri a secondo del caso.

Intanto l’Italia cerca di muoversi, di riscattarsi dello sgambetto, di riprendersi il suo ruolo e difendere i suoi interessi. Bisogna fare presto, perchè la Libia sembra essersi divisa e non è vero che tutti i cittadini siano ribelli. Gheddafi ha ancora consensi e sa bene che gli occidentali, hanno paura di cosa potrebbe accadere se in una delle due metà del popolo si infiltrasse AlQaeda. Oramai però è tardi per l’Italia, per far valere la sua influenza sul Rais, tradito e ingannato, e allora nell’impossibilità di trattare con Gheddafi o di inviare truppe di terra per combatterlo, almeno per ora, è decisa ad armare i ribelli, avendo riconosciuto il consiglio provvisorio come unico interlocutore della Libia e assicurandosi il suo appoggio per la riconferma degli interessi Italiani nella zona.

L’Aquila è in volo, ma attenzione al Leone Britannico, di quello non mi fido e le ambizioni di sua Maestà arrugginita, sono ancora grandi.

Eufor-Libia: Euforia ma quando?

Eufor, la missione militare umanitaria, sarà guidata dall’Italia. Il Quartier Generale a Roma, una bella soddisfazione, dopo un avvio della crisi, in cui il ruolo del nostro paese era veramente penoso. Anche i ribelli Libici, chiedono dell’Italia e cercano un ruolo ancora più importante e decisivo, una mediazione (leggi un imposizione) con Gheddafi, per “invitarlo” ad andare via, a cessare il fuoco, la guerra e lasciare la Libia agli insorti. Ma tutto ciò, potrà accadere solo se i nostri politici, bamboccioni, paurosi e indecisi, si facessero prendere da un pò di euforia, dopo il cambiamento di ruolo affidato all’Italia.

Sapranno i nostri “Eroi” svolgere l’azione diplomatica verso il Rais e prendere cosi il ruolo guida nella nuova Libia?

Tsunami, Cristiani e Pacifisti.

Mentre l’onda assassina del Giappone ha già mietuto le sue vittime, lo Tsunami del Mare Nostrum, non accenna a diminuire la sua forza prorompente. Quello Giapponese era imprevedibile, perchè scatenato dalle forze della natura, quello che accade qui è scatenato dai cambiamenti sociali, che erano invece prevedibili e, rispetto al passato, annunciati.

Io allora, da semplice cittadino, mi chiedo a cosa servono i servizi segreti dei Paesi occidentali e tutti gli esperti di strategie, di politica internazionale e di conflitti esteri, che di volta in volta fanno la loro passerella televisiva, incastrando, mattoncini di idee, come se fossero quelli della “Lego” , tutti belli e colorati, certo affascinanti, ma che rispetto ad un bambino, che almeno riesce a costruire qualcosa, non riescono a metterne mai una quantità sufficientemente giusta e chiara da poter definire un oggetto e quindi un idea chiara e preventiva di cosa poteva accadere o accade. Adesso li vediamo in TV, o sui quotidiani, Nazionali e di mezzo mondo, a parlare nei salotti televisivi, a dire che ciò che accade era prevedibile, che il mondo cambia, che la forza di libertà e bla bla bla bla…. ma dove stavano prima?

Parole. Gente inutile. Pagati inutilmente, non so da chi.

Ognuno di noi allora dovrebbe chiedersi cosa pensano di noi tutti, quale è la loro idea e la risposta è una: loro pensano di manipolarci.

La parola e quindi la scrittura, sono il mezzo con cui comunichiamo il nostro pensiero agli altri, e oggi , rispetto al passato, l’essere umano, i popoli, hanno Twitter e Facebook: il tam tam, lento e selvaggio è diventato immediato e prorompente come uno Tsunami.

E’ questa la novità e non credo quindi che le rivolte sociali del Nord Africa erano imprevedibili: forse bastava leggere su Facebook. Ma c’è una differenza sostanziale tra la comunicazione “vocale” e quella scritta: quella vocale è diretta e conosciamo sempre il nostro interlocutore, perché lo ascoltiamo e lo vediamo fisicamente,  quella scritta sulle “reti sociali” (mi rifiuto di usare termini inglesi!)  è in realtà , manipolabile, perché non siamo mai certi di chi c’è dietro all’altro PC ed ecco che l’informazione diventa virtuale, ed è tanto potente ed efficace da muovere le masse ed in particolare, quei popoli, che fino a pochi anni fa, vivevano nel silenzio dell’informazione e nulla sapevano di ciò che accadeva a pochi passi da loro. Le Dittature, vietavano le TV, poi è sopraggiunta quella satellitare e vietavano le parabole, nulla però hanno potuto con Internet, i cellulari e le reti sociali, che hanno creato un effetto miccia inarrestabile.

E allora mi chiedo, ma chi ha mosso veramente questi Popoli se tutto è cosi virtuale?

E’ lecito pensare che  i potenti, (Leggi Yankee, Galli e Britannici) , con i loro servizi segreti ed i loro esperti, usino Facebook e Twitter , per poter manipolare le idee e i movimenti, in un modo veloce ed infallibile e, novità assoluta nella strategia egemonica imperiale, riescono a far implodere le Nazioni dal loro interno, per poi usare “gli interventi di pace” (che ipocrisia) per intervenire sul nemico ferito ed agonizzante, colonizzando, in tutta tranquillità il territorio.

Noi Italiani, ingenui, paesani, pacifisti, comunisti, cattolici (la cosa più grave!) ancora a litigare tra nord e sud, pieni zeppi di Preti, Politici e Calciatori miliardari, dormiamo su almeno un migliaio di Testate Atomiche nascoste sotto il letto di casa nostra dagli “alleati” (ahahahahah) Americani, mentre da giuggerelloni della domenica e convinti pacifisti, allegri e saltellanti, manifestiamo contro le costruzione di centrali nucleari per l’energia elettrica, che oggi acquistiamo dai “cugini” d’oltralpe (ahahahahah) , avendoci fatto il “favore” di costruire centrali…..ma guarda un pò, a ridosso dei nostri confini!

Perdonali Gaius Iulius Caesar, gli Italici hanno abbandonato il Gladio per la croce e bevono il vino della Gallia, da te prodotto, chiamando quei barbari (non è assolutamente dispregiativo) “cugini” e perdonali anche tu Adriano, ricordi quei Britannici che senza i tuoi centurioni, oggi vivrebbero ancora in capanne di paglia? bene, oggi  insieme alla loro discendenza yankee, ci dominano! Si si, ci hanno colonizzato! ed invece del vallo di Adriano, ci hanno costruito le basi nucleari…..ahahahah ma sai una cosa? ci chiamano alleati!

Burattini e Burattinai.

Questa compagnia di attori, girovaghi, non ha nemmeno vergogna di mostrarsi in pubblico. Lo squallore, supera ogni limite. La guerra con la Libia è giusta, anzi giustissima. Ma erano problemi di casa nostra. Dovevamo muoverci in tempo, prima di tutti e giocare la carta dell’amicizia col rais, che ora tutti chiamano “beduino” quasi fosse dispregiativo. Berlusconi, mai come adesso, dietro le quinte. Un Sarkozy, comico, che nella veste di guerrafondaio, continua a giocare sui nostri interessi. Ero convinto che una mossa vincente potesse essere un tavolo di pace, del nord Africa, a Roma, ma questi burattini americani (i politici italiani), hanno deciso di mettersi i fili della nato (scritto volutamente in piccolo!) per avere la copertura dello zio Tom. Uno schifo. Politici senza spina dorsale. Vergogna.

Cicli e Ricicli. Ma quale Europa?

Terremoti, guerre, rischio atomico, fine del mondo annunciata. Non sembra essere un bel momento per il mondo. In fondo la Seconda Guerra Mondiale, non è mai terminata. L’illusione di una sua fine, netta e precisa, è stata servita alle masse solo come mero pasticcino post pranzo. Pranzo dei grandi, si intende! Dopo la spartizione della Torta chiamata Terra. Tutti, eravamo convinti che l’Era colonialistica era terminata con la fine della Guerra, o almeno questo ci hanno fatto studiare al liceo. La verità è che dal colonialismo politico/militare , si è passati a quello delle multinazionali, a suon di dollari e euro, condizionando le politiche delle Nazioni e le nuove Guerre coloniali.  L’Europa resta un Utopia, un sentimento, un idea, una moneta. Ma da qui a vederla un unione di popoli, credo ci vorranno secoli, se non millenni. La sudditanza di alcuni Stati Europei verso l’America, la Colonizzazione di altri dopo che questi uscirono sconfitti dalla guerra, ha fatto si che il vecchio continente restasse tendenzialmente e generosamente suddito degli States, lasciando alla Francia e la Gran Bretagna, unico vero ruolo di paese libero dell’Europa occidentale. Ma dopo la caduta del muro di Berlino ed il nuovo ruolo della Germania e dell’Italia, a livello Internazionale, nelle missioni “cosidette” di pace, in realtà missioni colionali a seguito degli Stati Uniti d’America, l’Europa, invece di saldare l’unione dei popoli, dopo l’unione della moneta, sembra aver riscoperto l’individualismo nazionale. In realtà, il vuoto e lo spazio per muoversi, è stato offerto dall’improvviso cambiamento di politica estera ed interventistica degli States con la salita di Obama al potere.  In questo vuoto, la Francia aspettava un occasione per poter sperimentare la sua voglia rinata di Grandeur e la debolezza Politica dell’Italia, ha fatto si che la torta gli venisse servita con le candeline accese dagli errori e dall’indecisione di Silvio Berlusconi.  La crisi del Mare Nostrum ci obbliga ad una svolta: avere il coraggio di essere chiari nella salvaguardia dei nostri interessi Nazionali, senza se e senza ma. Gli idealismi, non hanno mai fatto la storia del mondo, che purtroppo è stata sempre fatta dalle Guerre. Cerchiamo di essere almeno una volta realistici, altrimenti consegniamo le chiavi di casa nostra ai “cugini serpenti” d’oltralpe e vergogniamoci di esistere, come Popolo e come Nazione.

Ecco il vero volto dell’Europa.

2 giorni fa, quando ho iniziato a scrivere su questo mio blog, qualche amico di FB, ancora immerso nel sonno ipocrita ed immobilista del pacifismo, mi aveva criticato furiosamente, tanto da infastidirmi a tal punto che ho deciso di eliminarlo dai contatti. Questo non per non voler ascoltare le sue ragioni, ma per non disperarmi della sua cecità ed ignoranza: è bello, per alcuni,  cullarsi nella propria vita, facendo finta che il Mondo giri senza problemi.

Ebbene dopo 2 giorni, ecco che le mie tesi vengono confermate e l’Italia ha il coraggio di dire le cose come stanno. Come stanno nella realtà intendo. La Francia vuole sostituire l’influenza Italiana in Libia e questa è l’unica vera ragione per cui sta partecipando con tanto interventismo, stravolgendo la lettura della risoluzione 1973 dell’ONU e cercando di colonizzare di fatto la Libia.

La dichiarazione di Frattini mi sembra chiara ma, come sempre, troppo tardiva. La Francia, non ha nemmeno risposto. Sarkozy si è svegliato da Napoleone, forse dimentica la fine che fece l’imperatore!

Mi aspetto dall’Italia un’accelerazione di una nuova manovra politica e l’organizzazione di un tavolo di Pace, con tutte le nazioni del Nord Africa che si affacciano sul Mare Nostrum, da svolgersi a Roma. Un azione unilaterale che possa spiazzare l’interventismo e la brama di potere di Sarkozy e dare una svolta reale al conflitto, ergendosi a guida della voglia di democrazia che sta cambiando quei paesi, la cui vicinanza e la cui storia è troppo legata a noi.