Dedicato ai Padani:

 Purtroppo noi del Sud, dopo la nefandezza di Garibaldi e dei Savoia, siamo stati venduti a voi, virtuoso popolo del nord, che tanto odiate senza nulla conoscere. Napoli era una capitale europea, uno stato ricchissimo e con un organizzazione sociale e amministrativa che ci invidiava mezza Europa. Poi arrivò Garibaldi …ma voi…, che ve lo dico a fare. Voi pensate che siamo tutti Pulcinella e che da Meneghino prendiamo solo le botte, senza sapere che anche Pulcinella, personaggio e maschera Napoletana, era dotato di intelligenza sopraffina e che il suo aspetto irriverente….beh anche questo che ve lo dico a fare…lo capireste? guardate solo la monnezza che ci lasciano i politici per strada, forse dovreste guardare i rifiuti tossici che i vostri industriali mandano qui, terra della Magna Grecia, dell’Impero Romano, culla della civiltà moderna, della filosofia…ma che ve lo dico a fare, forse a quest’ora state bevendo un po’ di grappa, per stordire la delusione che vostra moglie sia tornata da una notte in discoteca senza di voi, perché indaffarati a lavorare nella vostra fabbrica, ma che ve lo dico a fare, le nostre mogli sono Mamme, Amanti, Mogli e casalinghe e a quest’ora ci portano un sorriso, dopo una lunga notte d’amore. Continuate ad essere Padani, continuate ad essere razzisti, cupi, incazzati e patetici, nessuno però ci toglierà la nostra gioia di vivere, il nostro sole, la nostra ironia. La Monnezza? quella criticatela pure, puzza pure per noi, in fondo vi assomiglia e noi ve la dedichiamo, con tutto il cuore, certi di farvi cosa gradita. Un giorno, quando questo popolo ( e noi lo siamo veramente, vista la nostra cultura e lingua, il Napolitano), si riscatterà dai Politici e da Voi sfruttatori del Nord, ritornerà al vecchio splendore del passato e…la Sirena Partenope, tornerà a sorridere nel suo Golfo!

Il Libro della nostra Vita.

Quasi come un libro la nostra vita. Peccato che i giorni non sono come pagine e non possiamo “sfogliarli” a piacimento avanti o indietro. Le pagine della vita vanno solo avanti e la fregatura è che sappiamo già il finale.

Bacoli e l’impocrisia perversa della Politica.

Sono Napoletano, ma amo Bacoli, come amo tutta la mia terra: La Campania.
Si parla di illegalità, di abusivismo, di sentenze… come se tutto questo bastasse a chiarire un Abuso vero: quello dello Stato. Uno Stato che dovrebbe essere dalla parte del cittadino, essendo egli stesso la figura giuridica della Res Publica, della cosa pubblica, che dovrebbe gestire per noi tutti e non per il potere politico o giudiziario. Da qualche parte si legge, con molta ipocrisia ed in modo tendenzioso, “la legge è uguale per tutti” . Ditemi quale legge, perché io da cittadino comune, non l’ho mai vista uguale. Il potere Politico e quello malavitoso, sguazzano in questo limbo di illegalità e gli sta bene. Gli sta bene per due motivi molto semplici: uno quello che non essendoci un piano regolatore che tuteli la piccola proprietà, il piccolo appezzamento di terreno, quel fazzoletto di sangue, ereditato dalla famiglia, dopo anni di lavoro duro in una terra che scotta, la gente comune è costretta , si ripeto costretta, a costruire illegalmente. Due, che in questa illegalità, agisce la malavita, che con l’assenza dello Stato, spadroneggia con la sua edilizia, a cui molti cittadini, pur di realizzare il loro sogno, quello di una vita, si rivolgono per costruire la propria casa.
L’Ipocrisia perversa della Politica e dello Stato, è che ha la consapevolezza di tutto ciò.
Lo Stato potrebbe annientare in un sol colpo i Politici collusi e le mafie locali dell’edilizia: basterebbe legalizzare e liberalizzare le piccole costruzioni, quelle non speculative, quelle per la propria casa, per il tetto desiderato da una vita sul fazzoletto di sangue della propria famiglia. In questo modo, lo Stato, potrebbe imporre un piano di realizzazione consono con le minime regole ingegneristiche strutturali e in linea con l’architettura territoriale. Creare un territorio sgombro da società di edilizia camorristiche, e chiedere regolarmente le tasse a Cittadini “LIBERI” di vivere nella propria casa.
Ma forse vivo su un altro pianeta per pensare queste cose, o forse penso al senso della nascita della Democrazia e della Res Publica, lo Stato per i Cittadini e non Contro di loro.
Guardate qualche chilometro più avanti, verso Castel Volturno, sulla Via Domitia, in quel tratto di macchia mediterranea, di proprietà dell Stato, del Demanio Pubblico. Guardate il Villaggio Coppola, costruito distruggendo chilometri di Pineta, dove tutto è abusivo. Abbattetelo tutto, ridateci la Pineta e lasciate in pace i cittadini di Bacoli: VERGOGNATEVI!

Il Messaggio di Silvio Berlusconi.

David Wilcock: L’enigma del 2012

David Wilcock 2012 Enigma (Sub-ITA) from Mikael Angel on Vimeo.

Forza di Gendarmeria Europea (EGF)

DI ALESSIO MANNINO
ribelle.com

Praticamente non ne ha parlato nessuno. Praticamente la ratifica di Camera e Senato è avvenuta all’unanimità. Praticamente stiamo per finire nelle mani di una superpolizia dai poteri pressoché illimitati. Che sulla carta è europea, ma che nei fatti è sotto la supervisione statunitense. Tanto è vero che la sede centrale si trova a Vicenza, la stessa città dove c’è il famigerato Camp Ederle delle truppe USA

Alzi la mano chi sa cos’è il trattato di Velsen. Domanda retorica: nessuno. Eppure in questa piccola città olandese è stato posto in calce un tassello decisivo nel mosaico del nuovo ordine europeo e mondiale. Una tappa del processo di smantellamento della sovranità nazionale, portato avanti di nascosto, nel silenzio tipico dei ladri e delle canaglie.

Il Trattato Eurogendfor venne firmato a Velsen il 18 ottobre 2007 da Francia, Spagna, Paesi Bassi, Portogallo e Italia. L’acronimo sta per Forza di Gendarmeria Europea (EGF): in sostanza è la futura polizia militare d’Europa. E non solo. Per capire esattamente che cos’è, leggiamone qualche passo. I compiti: «condurre missioni di sicurezza e ordine pubblico; monitorare, svolgere consulenza, guidare e supervisionare le forze di polizia locali nello svolgimento delle loro ordinarie mansioni, ivi comprese l’attività di indagine penale; assolvere a compiti di sorveglianza pubblica, gestione del traffico, controllo delle frontiere e attività generale d’intelligence; svolgere attività investigativa in campo penale, individuare i reati, rintracciare i colpevoli e tradurli davanti alle autorità giudiziarie competenti; proteggere le persone e i beni e mantenere l’ordine in caso di disordini pubblici» (art. 4). Il raggio d’azione: «EUROGENDFOR potrà essere messa a disposizione dell’Unione Europea (UE), delle Nazioni Unite (ONU), dell’Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa (OSCE), dell’Organizzazione del Trattato del Nord Atlantico (NATO) e di altre organizzazioni internazionali o coalizioni specifiche» (art. 5). La sede e la cabina di comando: «la forza di polizia multinazionale a statuto militare composta dal Quartier Generale permanente multinazionale, modulare e proiettabile con sede a Vicenza (Italia). Il ruolo e la struttura del QG permanente, nonché il suo coinvolgimento nelle operazioni saranno approvati dal CIMIN – ovvero – l’Alto Comitato Interministeriale. Costituisce l’organo decisionale che governa EUROGENDFOR» (art. 3).

Ricapitolando: la Gendarmeria europea assume tutte le funzioni delle normali forze dell’ordine (carabinieri e polizia), indagini e arresti compresi; la Nato, cioè gli Stati Uniti, avranno voce in capitolo nella sua gestione operativa; il nuovo corpo risponde esclusivamente a un comitato interministeriale, composto dai ministri degli Esteri e della Difesa dei paesi firmatari. In pratica, significa che avremo per le strade poliziotti veri e propri, che non si limitano a missioni militari, sottoposti alla supervisione di un’organizzazione sovranazionale in mano a una potenza extraeuropea cioè gli Usa, e che, come se non bastasse, è svincolata dal controllo del governo e del parlamento nazionali.

Ma non è finita. L’EGF gode di una totale immunità: inviolabili locali, beni e archivi (art. 21 e 22); le comunicazioni non possono essere intercettate (art. 23); i danni a proprietà o persone non possono essere indennizzati (art. 28); i gendarmi non possono essere messi sotto inchiesta dalla giustizia dei paesi ospitanti (art. 29). Come si evince chiaramente, una serie di privilegi inconcepibili in uno Stato di diritto.

Il 14 maggio 2010 la Camera dei Deputati della Repubblica Italiana ratifica l’accordo. Presenti 443, votanti 442, astenuti 1. Hanno votato sì 442: tutti, nessuno escluso. Poco dopo anche il Senato dà il via libera, anche qui all’unanimità. Il 12 giugno il Trattato di Velsen entra in vigore in Italia. La legge di ratifica n° 84 riguarda direttamente l’Arma dei Carabinieri, che verrà assorbita nella Polizia di Stato, e questa degradata a polizia locale di secondo livello. Come  ha fatto notare il giornalista che ha scovato la notizia, il freelance Gianni Lannes (uno con due coglioni così, che per le sue inchieste ora gira con la scorta), non soltanto è una vergogna constatare che i nostri parlamentari sanciscano una palese espropriazione di sovranità senza aver neppure letto i 47 articoli che la attestano, ma anche che sia passata inosservata un’anomalia clamorosa. Il quartiere generale europeo è insediato a Vicenza nella caserma dei carabinieri “Chinotto” fin dal 2006. La ratifica è dell’anno scorso. E a Vicenza da decenni ha sede Camp Ederle, a cui nel 2013 si affiancherà la seconda base statunitense al Dal Molin che è una sede dell’Africom, il comando americano per il quadrante mediterraneo-africano.

La deduzione è quasi ovvia: aver scelto proprio Vicenza sta a significare che la Gestapo europea dipende, e alla luce del sole, dal Pentagono. Ogni 25 Aprile i patetici onanisti della memoria si scannano sul fascismo e sull’antifascismo, mentre oggi serve un’altra Liberazione: da questa Europa e dal suo padrone, gli Stati Uniti.

Alessio Mannino
www.ilribelle.com
28.02.2011


I Romani e la simbologia dell’Uovo, un altro furto della nostra Storia.

L'uovo dipinto di rosso dai contadini dell'Antica Roma.

 

 

District attorney (Pubblico Ministero in USA)

Da leggere e valutare con la situazione Italiana. Pensando che è parere comune, che gli Stati Uniti siano una delle più grandi democrazie al mondo. Perchè allora in Italia le cose non possono cambiare? a chi fa comodo l’attuale situazione dei Giudici? Perchè la democrazia in Italia è tale se viene da sinistra ed è di parte se viene da destra? lo chiediamo a Bersani?
Da Wikipedia, l’enciclopedia libera.

Il district attorney (DA), tradotto in italiano come procuratore distrettuale, è un funzionario pubblico presente in molti stati federati degli Stati Uniti d’America. In alcuni stati esistono funzionari analoghi con denominazioni diverse: commonwealth’s attorney (in KentuckyVirginia), state’s attorney (in ConnecticutFloridaIllinoisMarylandNorth DakotaSouth DakotaVermont), county attorney ecc.

Tali funzionari svolgono nell’ambito della circoscrizione di competenza (contea, judicial district, judicial circuit ecc.) funzioni di pubblico ministero nei processi penali (prosecutor), direttamente o per mezzo di funzionari dipendenti, da loro nominati, ai quali è attribuito lo stesso titolo preceduto da deputy o assistant (ad esempio: assistant district attorney, abbreviato in ADA). Possono avere anche altre funzioni, come la consulenza legale ai locali corpi di polizia.

I procuratori distrettuali e gli analoghi funzionari possono essere organi dello stato, sotto la vigilanza del suo attorney general, o di altri enti territoriali, quali la contea o la città (city). In molti stati sono eletti dai cittadini. In altri sono, invece, nominati dal governatore dello stato o dall’organo di governo dell’ente di appartenenza.

In alcuni stati le funzioni di pubblico ministero sono ripartite tra un funzionario locale dello stato (state’s attorney, commonwealth’s attorney, district attorney ecc.) e un funzionario della contea (county attorney) o città (city attorney) secondo vari criteri, basati, ad esempio, sulla gravità del reato o sull’ente che ha emanato la norma violata. Oltre alle eventuali competenze penali, il county o city attorney ha di solito altre funzioni, quali la consulenza giuridica agli organi del proprio ente o la sua difesa nei processi civili.

Le figure di cui si è detto non vanno confuse con lo United States attorney (detto anche United States district attorney), funzionario federale dipendente dal Dipartimento di Giustizia e nominato dal Presidente degli Stati Uniti, che svolge in un distretto le funzioni di pubblico ministero per i reati di competenza federale.

A differenza dell’Italia, negli Stati Uniti le funzioni di pubblico ministero nel processo penale non sono svolte da magistrati ma da avvocati che, sebbene funzionari pubblici, sono soggetti alle norme della professione.

Interessi Nazionali?

Se potessi raccontare minuziosamente il mio stato d’animo, in questo istante, non basterebbero 100 pagine. Rabbia e schifo, mista ad insano orgoglio Nazionalista. Un Paese di burattini, con pochi burattinai che hanno più manie di grandezza che bravura. Un paese in cui i veri problemi vengono accuratamente messi da parte, sia dalla sinistra che dalla destra, mentre una disputa, senza vergogna, ci accompagna come se fosse uno show.
Mentre ognuno di noi (che lavoriamo veramente) ci danniamo per barcamenarci, tra regole, leggi ed inganni politici, loro sono come allo stadio, in una caciara rumorosa e fastidiosa, senza vergogna, che deprime e innervosisce. I giovani intanto, hanno paura, sono veramente sconvolti, del loro futuro, del loro lavoro, quando c’è.
Il denaro ci sfugge di mano come acqua e mai ricordo che abbia avuto cosi basso valore come adesso.
La benzina, ha preso il posto dell’oro e l’oro quello dei diamanti. I ricchi sono sempre più ricchi e sempre più maledettamente malvagi ed egoisti. Loro spremono e quando non c’è più succo, tra le vite degli operai, vanno all’estero a prendersi la gloria, pensando di essere nel giusto, per la legge di mercato, per l’utile e non per l’operaio, avendo snellito per bene anche il seno statale, dove si sono allattati, con la scusa della concertazione, termine mutuato dalla musica, ma che nel mondo del lavoro “suona” come una beffa.
A livello internazionale, siamo un pasticcio.
Non abbiamo preso una decisione di petto. Tutti sono diventati macchiavellici, ma anche se il fine era mantenere i nostri investimenti in Libia, i mezzi sono rimasti immobili, paralizzati dall’indecisione, dalla ridicolaggine di non sapersi mai schierare con coraggio, rimanendo sospesi tra due sponde come un colosso barcollante, tenendo un piede nell’atlantico ed uno nel mediterraneo. Mentre sarebbe stato più giusto avere tutti e due nel Mare Nostrum e parlare con chiarezza e fermezza, pronunciando la parola vietata “interessi Nazionali” che sembra ammutolire tutti i politici, di questo paese di burro a cui la storia diede la Gloria e gli Dei la sacrificarono, ma che ora sembra “Cristianamente” inchiodato ad una croce, sacrificando il proprio “culo” ed il proprio onore.
Tutti contenti, tutti Cristiani, tutti Comunisti?
Berlusconi è il grande male. A lui tutte le colpe…..provate per un attimo ad immaginare Bersani!

Libia, fase 2.


23:33 08 APR 2011
(AGI) – Roma, 8 apr. – Di fronte alle richieste della Nato di passare ad una ‘fase 2′ in Libia, vista la situazione di stallo, anche il nostro Paese potrebbe prevedere sia la messa a disposizione di mezzi che di uomini.
E’ quanto riferiscono fonti ministeriali, in base all’appello rivolto dal Segretario Generale della Nato, Rasmussen ai Paesi dell’Alleanza.
Naturalmente, si spiega, l’Italia agirebbe sempre sotto il ‘cappello’ multilaterale, tenendo come punto di riferimento la risoluzione Onu. L’azione chiesta agli Alleati va sempre nell’ottica della protezione dei civili e dei ribelli.
Qualora arrivasse la richiesta ufficiale da parte della Nato – mercoledi’ e giovedi’ a Berlino e’ previsto un summit ministeriale – non si esclude che il governo possa tornare a consultarsi per decidere la linea da tenere. Bisognera’ capire innanzitutto l’atteggiamento della Lega che gia’ in un primo momento aveva espresso le proprie perplessita’ alla partecipazione di un intervento in Libia. Nell’eventualita’ di una richiesta ufficiale da parte della Nato sembrerebbe escluso per il momento un nuovo ‘passaggio’ in Parlamento, possibile invece una nuova convocazione della cabina di regia a Palazzo Chigi.
Importante sara’ l’incontro che il ministro Frattini avra’ martedi’ a Roma con il Capo libico del Consiglio Nazionale di transizione, Jalil. E’ gia’ il secondo incontro che il responsabile della Farnesina ha con i ribelli. Il ministro ha infatti incontrato Al Isawi, membro nazionale del Consiglio di transizione, con il quale non ha escluso come ‘extrema ratio’ la fornitura di armi ai ribelli. Il fatto che anche la Germania abbia cambiato atteggiamento dicendosi pronta ad inviare uomini in Libia, dimostra il passaggio del conflitto in Libia ad una fase piu’ operativa. Dopo Berlino anche Roma, spiegano le stesse fonti, sta valutando il da farsi.
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